Ode To A Nightingale


Il cantautore Bruce Sudano torna, venerdì 1 Ottobre, con “Ode To A Nightingale”, il suo nuovo disco – composto interamente da brani nuovi e originali –  in uscita per Purple Heart Recording Co..

Conosciuto ai più per i brani da lui scritti per Dolly Parton, Michael Jackson e Donna Summer, oltre che per quelli composti per la propria band Brooklyn Dreams, Sudano si è costruito, giustamente, una reputazione promettente.
Il suo nuovo disco ha preso forma partendo da sessioni soliste nel proprio home studio di Milano, città in cui spesso il cantautore risiede.
Vivo metà della mia vita lì”, spiega Sudano che ha anche una casa a Los Angeles. “Mi trovavo nel mio studio ad eseguire tutte le voci e le parti di chitarra, le ho inviate via mail al mio produttore di L.A. Randy Ray Mitchell che vi ha aggiunto chitarre e basso.  Poi, a seconda della canzone, abbiamo usato il batterista che più ci sembrava appropriato per quella.
In “Ode To A Nightingale” è stata data un’attenzione particolare alla parte armonica. “Vengo da una tradizione di armonie con i Brooklyn Dreams e sono cresciuto alla fine dell’epoca del doo-wop. L’abilità di fare armonie, di crearle, è un dono che ho un po’ignorato in questa mia evoluzione che ho compiuto come cantautore.

L’album parte con l’esultanteCosmic Ride”  che, ammette lo stesso Sudano, risulterà familiare ai fan di un certo leggendario gruppo: “Sia io che Randy proviamo grande affetto per i Traveling Wilburys e lo stile di Jeff Lynne nella produzione. Per Cosmic Ride abbiamo entrambi pensato che avrebbe funzionato bene in quel modo. Non ci siamo sbagliati, è stato proprio voluto. E’ scaturito dall’amore e dall’apprezzamento per quello stile e quelle sonorità.”
La title track – che non prende il suo nome dall’omonimo poema romantico scritto da John Keats 1819, bensì fa riferimento al linguaggio figurato presente nel lavoro del poeta e regista italiano Pier Paolo Pasolini – è stata scritta all’indomani delle elezioni del 2020 e fa ampio ricorso della stessa carica politica che ha alimentato “The Mountain”,  “American Sunset” e “For the Sake of Humanity”, brani inclusi in “Spirals Vol. 1: Not a Straight Line to Be Found” e  “Spirals Vol. 2: Time and the Space In Between”, suoi mini-album usciti l’anno scorso. “Vedo l’usignolo come una voce nel buio che, cantando con speranza splendide melodie, ci guida fuori dall’oscurità, verso l’alba, la luce di un nuovo giorno”.
Allo stesso modo, nel brano di chiusura “All HandsSudano ci mette in guardia contro la noncuranza: “Non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo essere vigili, perché certamente stiamo muovendoci con estrema cautela nel nostro Paese, stiamo un po’ camminando sulle uova.”
La sognanteIn Shadowland” – lanciata da un video visionario diretto dal regista italiano Furio Ganz, con effetti visivi di Claudio Bellini e con la partecipazione di Maria Roveran – non può e non deve essere etichettata in alcun modo.
Ho deciso che non spiegherò questa canzone, poiché è un’illusione: è un’illusione a livello di testo, a livello di suono e a livello di immagine quando si guarda il video.
Chiunque abbia ascoltato il brano o visto il video, fino ad ora, ha avuto una propria interpretazione. Se sei abbastanza sensibile da ascoltare il tuo spirito interiore, la tua voce interna, allora capirai che si tratta proprio di questo intero mondo di ombre.”
Sicuramente in “Ode To A Nightingale” non mancano momenti più seri e di introspezione ma con questo lavoro Sudano non vuole essere in alcun modo greve.  “Non volevo che questo disco risultasse pesante e cupo come altre cose che ho scritto nel passato. Ho subito tante perdite e ho già scritto molto di queste. La mia intenzione era che questo nuovo lavoro fosse una piccola luce e perciò ho voluto rivisitare la parte vocale dandole qualche elemento pop in più”.
La gioiosaDo Be Do (Daytrippin’)” è stata ispirata dal tempo trascorso con la moglie Francesca, sposata nel Febbraio 2020, nei mesi successivi allo scoppio della pandemia. “C’è un po’di escapismo nel suo testo” svela. “C’è la realtà di quello che sta accadendo nel mondo, le paure e i dubbi che tutti noi abbiamo — ma ora stiamo solo godendo della compagnia l’uno dell’altra, senza prendere le cose troppo seriamente. Per ora ci stiamo divertendo.
Le vicissitudini legate ad una storia d’amore sono trattate anche in “Fatal Love” (“Quando l’amore è quello vero e giusto, ti fa interrompere quello che stavi facendo e non c’è via di fuga. Ma allo stesso tempo ti fa rinascere”) e “Not Your Hero” (“Quando stavo scrivendo questa canzone ero sicuro che molte persone si sarebbero immedesimate in questa situazione…tutti abbiamo degli ex che in qualche modo ci trattengono, ma arriva poi il momento in cui è necessario tagliare definitivamente”).
Nel complesso, Bruce Sudano concepisce “Ode To A Nightingale” come una somma delle proprie capacità musicali: “Tendo a scrivere cinque tipi di brani – una canzone filosofica, una spirituale, una d’amore, una di coscienza sociale, o una narrativa. Se guardo indietro a questo disco, credo di aver colpito tutti i punti, di aver scritto tutti questi tipi di canzoni.

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