Nessun fuoco nessun luogo


Il titolo “Nessun fuoco nessun luogo” proviene da un proverbio francese che indica le persone senza fissa dimora, il cui destino è vivere sulla strada senza un focolare domestico a cui tornare (Mais, moi, grâce au destin, qui n’ai ni feu ni lieu. Je me loge où je puis et comme il plaît à Dieu).
Nella consuetudine di una città che vive una delle sue solite giornate, si snodano le vite di otto persone.

0:02 / 1:46 Nessun Fuoco Nessun Luogo: trailer del docufilm sulla vita dei senza dimora a Genova

Vite di strada, vite lente. Per chi non ha un posto dove stare, né un lavoro da svolgere, c’è il tempo da affrontare.
Un cammino quotidiano e costante verso gli stessi luoghi (la stazione, la biblioteca, i sagrati delle chiese), compiendo instancabilmente gli stessi fondamentali riti nell’attesa che l’orologio inesorabile avanzi.
Il tempo c’è, sempre : c’è per bere, per mangiare, per cantare, per lavarsi, per compiere ogni gesto, anche il più privato, sotto lo sguardo, subito distolto, di chi passa vicino e di tempo non ne ha.

Otto vite diverse, otto storie diverse, accomunate da un ininterrotto percorso di strada che ogni tanto si affronta assieme, a volte in coppia, spesso da soli.
Ma dove la città finalmente finisce, dove oltre non si può più camminare c’è un posto in cui ognuno è sdraiato per terra, dove è più facile confondersi e per una volta godere nel non essere visti, perché altri hanno forse il loro pezzetto di città, ma il mare, si sa, è di tutti.