Blue Cold Sweet Pineapple


Fusilla Spark è una band eclettica dalle sonorità originali: sono tre i musicisti, ma cinque gli strumenti. Grazie ad un mix letale di generi e stili questo gruppo sconvolge e scardina l’idea di cover band. La fisarmonica evoca paesaggi e colori folkloristici, il footstomp segna un ritmo incalzante, e mentre il basso risuona con groove e potenza, violino e flauto si distinguono con virtuosismi e riff originali. I generi di questa band sono i più vari: blues, rock e musica colta per citarne alcuni, tutto amalgamato da arrangiamenti innovativi e brani originali che danno spessore e spaziano tra tutte le potenzialità di ogni strumento.

Daniela Dalle Carbonare: violino
Alessandro Valle: flauto traverso, basso elettrico, footstomp
Marcello Grandesso: fisarmonica
Loris Rigon (special guest): batteria e percussioni

Blue Cold Sweet Pineapple è il secondo album pubblicato dalla band vicentina. La track list presenta un amalgama di brani originali e brani esistenti arrangiati nello stile Fusilla Spark. Il disco è totalmente autoprodotto dal trio con la fondamentale partecipazione del batterista e percussionista Loris Rigon. Ad eccezione delle due bonus track (Unity e My life is going on) tutto l’album è stato registrato presso Hypnoise Recording Studio di Filippo Galvanelli. Quest’ultimo ha seguito le riprese audio, il mix e il mastering in un lungo lavoro che ha permesso di rilasciare gradualmente alcuni dei brani sulle principali piattaforme musicali on line. La stampa del supporto fisico è una scelta del gruppo affinchè si possa chiudere un percorso creativo durato diversi anni. Assieme all’iconica grafica di Jacopo Berlaffa e alle foto di Fabiola Sella nasce un disco che vuole porsi come qualcosa di duraturo e potente, che possa guardare al passato ibridandolo con la musica di oggi. L’ironia rock del primo disco diventa ora uno spunto per rileggere i grandi classici in modo più attuale e per legarli indissolubilmente agli stili moderni delle nuove creazioni. Nonostante non manchino gli spunti cantabili l’intero disco è strumentale per evitare che l’immaginazione dell’ascoltatore sia imbrigliata dalle parole. Gli strumenti melodici prendono il posto della voce permettendo a chiunque ascolti di diventare parte di un flusso musicale che sboccia da profondi riff e trova il suo compimento in arie epiche e sognanti.