Bene necessario – Roberto Bruno


Roberto Bruno si propone nuovamente nella scena rock nazionale con questo nuovo cd che s’intitola Bene necessario. Il lavoro esce sotto l’etichetta BR1 e prevede la compresenza di musicisti come Felice Briguglio aka Marsili (voce, piano, drums programming, percussioni e suoni in Medioevo), Antonio Longo (piano in Senza gettoni) e Salvo Pennisi (batteria in Due soldi del ‘43, Bene necessario, Facciamo schifo e Compagno d’istanza Covid). Inoltre, Bruno suona tutti gli strumenti nelle canzoni dell’album: la chitarra, il basso, il piano elettrico, il synth, la chitarra acustica, drums programming e percussioni. È esattamente l’indie touch di Marsili a dare un contributo importante al brano iniziale Medioevo, in cui Roberto Bruno mette alla prova la sua versatilità compositiva: canzone azzeccata nella sua freschezza d’ispirazione per un testo che vuole essere una sorta d‘appello all’ascoltatore ed un introduzione al percorso narrativo dell’album. Due soldi del ’43 conferma l’imprimatur rock che il nostro RB vuole dare al suo stato d’arte: fluidità formale per un testo d’impegno senza arzigogoli. Bene necessario si snoda nei lidi di un rock contemporaneo, dalla portata stilistica di stretta attualità, che si contorna di un’agilità espressiva folgorante di cui voglio sottolineare il chitarrismo rigoroso, infine segnato da una testualità intrisa di affezioni positive.

Senza gettoni si distingue dal resto dei brani fin qui descritti per il suo approccio bluesy, così incantevole nei suoi assoli soft da reggere parole confortevoli. Carrello è stoffa rock che definire indie è senz’altro riduttivo: qui la cultura musicale di Bruno esplode nella sua naturalezza, ampliando l’alchimia del cd con un testo esistenzialistico.Fosse facile ha la forgia della ballad rock di fine ’60, ancora a favore di parole fintamente frivole. Facciamo schifo preme sull’acceleratore di una ritmica sfavillante, in cui irrompe la forza della voce di Bruno per un’invettiva unica, diretta e sincera. Senza giustizia si delinea per la sua caratterizzazione melodica, così costruita su un eccellente lavoro di piano, su uno sfondo che infonde un po’ d’amarezza. Compagno d’istanza Covid è puro divertissement che si qualifica per allegra brillantezza. Bene necessario si conclude con L’Ultima: ancora rock ben composto in stile ’90 per una grammatica che si basa su un “io” molto determinato nella sua volontà creativa, una laconica e dura chiusura dell’album e forse della carriera. Possiamo concludere che Roberto Bruno è riuscito a fornire suoni policromatici a questo suo cd, concretizzando con eccellenza anni d’esperienza nell’ambito del rock. Musica intelligente ed ambizioni massime.

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