Questo disco, in inglese, di Giuseppe Cappello, Days of Infinity, rappresenta il risvolto musicale della prima parte di una produzione letteraria di ordine poetico in italiano il cui titolo è appunto Dì d’infinito. Il libro si costituisce di una materia assai ricca e articolata che, nel segno di una continua trasfigurazione immaginifica e del sottotraccia eidetico della filosofia, sviluppa, quali nodi fondamentali, il canto poetico della figura femminile, dell’esperienza dell’insegnamento, della figura e della musica di Sting e, da ultimo, in una suggestiva metafora cosmologica, il tema dell’amicizia coniugato con la visione astronomica dell’antica sapienza pitagorica. In particolare questo primo disco dell’autore sviluppa le prime tematiche delle liriche poetiche: la maturazione dei valori universali della bellezza, dell’intelligenza, della morale e della solidarietà nell’incontro con la figura femminile. Gli stessi pezzi otto pezzi musicali che compongono il disco, frutto del misterioso processo dell’ispirazione ma anche dell’alacre lavoro sullo spartito, sono stati originati nel tempo in cui l’incontro sentimentale rappresenta il centro dell’animo umano.
Dopo l’orizzonte letterario è questo, nella creatività dell’autore, il momento dell’espressione musicale; poesia e musica che rimangono comunque, nella visione dell’autore stesso, due paradigmi separati. Così se per lui è venuto il tempo di fare da parte la penna per il plettro egli ha anche il fermo intento, in questo lavoro, di consegnare a chi avrà la bontà di ascoltarlo innanzitutto un lavoro musicale. Non si tratta di un poeta che si avventura nella musica o di un musicista che vuole dirsi poeta. Si tratta piuttosto di otto pezzi in cui la chitarra e la voce dell’autore, insieme alle tastiere, al basso e alla batteria di chi lo ha pazientemente seguito, hanno la loro origine e il loro fine ultimo nella musica. Una musica che affonda le sue radici in una tradizione che ha i suoi riferimenti nei Pink Floyd e nei Police e i cui frutti originali l’autore consegna all’ascolto nella migliore sintesi rock tra l’energia della forza espressiva e la cura della ricerca musicale.