La ghironda alla corte di Francia


Tra gli anni ’20 e gli anni ’70 del Settecento la ghironda – o vielle à roue – conosce il suo grande periodo d’oro nelle corti nobili e reali di Francia, in particolar modo a Parigi dove anche la regina Maria Leszczyńska (moglie di Luigi XV) e Adelaide, una delle sue figlie, la suonarono. Questo strumento diventa di grande interesse per l’aristocrazia dell’epoca in quanto si colloca, insieme alla musette, nell’immaginario comune della musica pastorale all’interno del mito dell’Arcadia. I liutai dell’epoca ridisegnano interamente lo strumento con nuove forme, definendo degli standard costruttivi: la ghironda viene quindi a presentarsi con sei corde e una cassa a forma di chitarra o liuto. Il suo successo fu tale che vennero composte più sonate per vielle à roue che per violino e i liutai furono talmente sovraccaricati di ordinazioni da dover utilizzare vecchie chitarre, liuti o tiorbe come base per nuove ghironde per soddisfare la richiesta.

Il Cd, prodotto da Allegro con Moto, presenta tre Sonate di autori francesi di metà Settecento: Philibert de La Vigne, Charles Buterne e Charles Baton.
Questo repertorio rappresenta una interessante testimonianza della musica originale per ghironda, ricca di virtuosismi ed effetti resi possibili dalle singolari potenzialità di uno strumento affascinante e attualmente poco conosciuto nella sua accezione barocca.

Francesco Giusta suona una ghironda Pierre Louvet del 1754.

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La ghironda è uno strumento a corde sfregate. A differenza del violino, appartenente alla stessa famiglia, la ghironda non utilizza l’archetto per mettere in vibrazione le corde bensì una ruota, inserita internamente allo strumento, con funzione di archetto circolare. La ghironda è uno strumento completo e unico nel panorama degli strumenti attualmente in uso o del passato. E’ infatti in grado di produrre sia note di melodia, sia note di accompagnamento sia una base ritmica.

FRANCESCO GIUSTA, ghironda
ELENA BUTTIERO, spinetta

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