E pìtome, scritto e interpretato da Maria Roveran (Ròveran) e composto da Joe Schievano, è un vero e proprio “sunto” musicale multi-linguistico, che esplora diverse suggestioni sonore che vanno dall’Elettronica Sperimentale all’Ambient, e in cui si colgono le più svariate influenze musicali – da Brian Eno ad Apparat, da Alva Noto a Battiato, passando per Ryuichi Sakamoto.
L’EP è composto da tre brani musicali (Non Importa; Xì; Chest Mar), scritti in tre lingue differenti e accumunati da un nuovo senso di “tribalità” intesa come rivelazione di appartenenza alla comunità contemporanea e come espressione di tre linguaggi (voce, musica e video).
Il primo brano è Non Importa dalla struttura più definita e “riconoscibile” dal punto di vista cantautorale. È un brano tanto sperimentale quanto classico, in cui il beat sorregge il movimento e la narrazione, lasciando spazi di vocalità “rituali”.
La tematica centrale è l’accettazione, la capacità di accogliersi e ricongiungersi l’uno con l’altro, liberandosi di ogni forma di pregiudizio.
La seconda traccia, Xì, è in lingua cinese ed è caratterizzato da sonorità elettroniche destrutturate. Qua Ròveran sfrutta le peculiarità fonetiche della lingua per creare delle vere e proprie distorsioni sonore.
Il brano parla di come la vita sia un imperituro alternarsi tra morte e rinascita e il testo è stato tradotto dall’attore e autore italo-cinese Yang Shi Yang.
Il terzo ed ultimo brano, Chest Mar, è quello più poetico e solenne, assimilabile ad una “colonna sonora immersiva”. Echi di voci antiche chiamano dal mare, “voci di sirene” che riportano alla potenza seduttiva e misteriosa delle acque, mentre una voce calda narra l’amore e il senso di appartenenza.